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SCRIVI REGGINA LEGGI FAMIGLIA

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A Reggina è comu a famigghia. Parola di nonna Maria, non servono spiegazioni per poter comprenderne il significato; in questa semplice ma dolcissima frase sono racchiuse l’amore, la passione e l’attaccamento alla squadra amaranto. Per 90 minuti dal quartiere Archi alla frazione di Bocale, una città, una provincia intera si ferma e accantona le proprie rivalità rionali intonando un unico coro: Stadio Granillo apri il cancello di questa mia città!

Cara nonna Maria, la Reggina non è come la famiglia, adesso più che mai è LA famiglia! L’entusiasmo che si percepisce in ogni angolo, nelle vie e nei bar della città durante i consueti commenti sulla prestazione della squadra, tra un caffè e un cornetto, è alto nonostante i debiti scongiuri e la voglia di rimanere con i piedi per terra. La stagione è ancora lunga, siamo solo all’inizio, è vero, ma Reggio Calabria ha tanta voglia di sognare e di lottare. Il presidente Gallo lo ha capito fin da subito, è riuscito a trasformare la speranza della scorsa stagione nell’odierno sogno di poter finalmente centrare la promozione nella serie cadetta, puntando non solo sulla riqualificazione del centro sportivo, dello stadio e della sede societaria ma anche su acquisti di lusso come Denis e Reginaldo, vero trascinatore in questo avvio di stagione dei calabresi. L’intera compagine amaranto proverà con ogni sforzo a realizzare questo sogno.

L’ottima prova esibita in casa nel derby contro la Vibonese, vinto per 2-0 e firmato dalla coppia Reginaldo/Corazza, ha lasciato buone speranze per il turno infrasettimanale in trasferta contro la Ternana. Il turnover tra le fila amaranto ha visto scendere in campo dal primo minuto Sounas e Bresciani, e quest’ultimo ha ricompensato la fiducia portando la Reggina in vantaggio. Sono bastati solo 16 minuti ai rossoverdi per riportare in parità il match grazie a una rete di Salzano. Ora la testa va alla sfida contro il Catania, bisognerà evitare i cali di concentrazione visti contro il Bari e la Ternana per poter continuare a sognare ancora.

Nicola Ferraro




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